I RICORDI DELLA NONNA

Tutti i lavori presentati in queste pagine, sono stati eseguiti personalmente. Ho preso spunto da diverse riviste, da altri siti o blog, per cui, chiunque vantasse dei diritti, può contattarmi, potrò così nominarlo nel mio blog. Grazie!

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domenica 12 febbraio 2012

Breve storia del Chiacchierino.

Chiacchierino

Il chiacchierino è un lavoro che non ha nulla della maglia e nulla dell’uncinetto, ma, come questi, esige precisione d’occhio e agilità di mano. In più, però, ha una qualità tutta sua, molto preziosa: la leggerezza. Niente infatti è leggero e delicato come un pizzo eseguito a chiacchierino. Ma solo in apparenza, perché la sua particolare costruzione “nodi su nodi” lo rende solido e durevole nel tempo.
Non si tratta di un lavoro di recente invenzione: è invece antichissimo e, come tutti i lavori da annodare e che richiedono quindi pazienza, arriva dall’Oriente, dove la sua origine si perde addirittura nella notte dei tempi. Attraverso i secoli ha subito gli alti e bassi della moda che di volta in volta lo riportava alla ribalta per dimenticarlo subito dopo in favore di un altro appena riscoperto.
Alla fine dell’ottocento ebbe un periodo di fortuna, perché lo si lavorava con filati di seta e cotone abbastanza grossi, così da trasformarlo in passamaneria, e tutte sappiamo con quanta abbondanza la passamaneria decorava gli abiti, le tende, gli arredi delle nostre trisnonne. Ora il chiacchierino è ritornato di grandissima attualità, soprattutto per farne pizzi e bordure, così leggere ma così robuste da sfidare, oltre il tempo, anche detersivi e lavatrici, nemici dichiarati di tutto quanto è fragile e prezioso.
Perché si chiama così?
Forse perché quando si è diventate padrone della tecnica lo si può lavorare anche continuando a chiacchierare: così dichiarano gli esperti.I maligni invece sostengono che è perché le più abili lo lavorano a tale velocità da superare persino quella della loro lingua impegnata in pettegolezzi. Consoliamoci: i francesi, più poetici, lo chiamano “frivolité” cioè frivolezza, gli inglesi lo chiamano "tatting".
Il chiacchierino è un insieme di nodi alternati a pippiolini, allineati su un filo, che formano degli anelli e dei semicerchi o archetti: l’accostamento e l’unione di questi due motivi produce diversi generi di disegni.
Strumento principale di queste annodature sono….le mani (ecco perché si parla di agilità!), aiutate da una speciale navetta che contiene il filo, e entrando e uscendo dall’asola sostenuta dalla mano sinistra crea prima mezzo nodo, poi il nodo intero, il pippiolino e via via tutte le altre figurazioni.
Naturalmente anche la tecnica delle spiegazioni ne viene rivoluzionata: invece di punti o di maglie si parla di nodi e pippiolini, comunque nulla di inaffrontabile, se si supera la prima brevissima fase di disorientamento.
Per lavorare un pizzo come si deve a chiacchierino occorrono due navette, una principale e una ausiliaria, che si fanno lavorare alternativamente (quando si deve cambiare la navetta, la spiegazione lo dice). Con una sola navetta, infatti si possono lavorare solo cerchietti, con l’altra gli archi di raccordo. Se non si vuole utilizzare la seconda navetta si può tenere il gomitolo come filo ausiliario, si faranno meno nodi di giunzione durante il lavoro.
Nelle mercerie in genere si trovano tutti i tipi di navette: quella classica è a forma di oliva allungata, formata da due lamine incurvate, riunite al centro da un perno (attorno al quale si avvolge il filo) e ravvicinate alle estremità.
Una buona navetta è larga 2 cm. E lunga 6-7cm., e ha le estremità ravvicinate di quel tanto che basta a lasciar passare il filo quando occorre, ma a impedire che si srotoli quando non è necessario.
Nell’avvolgere il filo attorno al perno centrale bisogna far attenzione a non accumularne troppo, perché non fuoriesca dai margini della navetta, e perda perciò la sua freschezza, venendo continuamente maneggiato.
Ci sono anche navette “fuori serie” sono piatte e non bombate (qualcuno le trova più comode) oppure sono fornite di una piccola punta supplementare che aiuta a far passare il filo attraverso il pippiolino già lavorato.
Ma di sicuro la navetta super, la “Ferrari” delle navette, è quella usata soprattutto in Inghilterra e in Germania: ha una spoletta centrale che si può rimuovere, avvolgere il filo, poi rimettere al suo posto, e ad una delle estremità ha addirittura un uncinetto di acciaio, per agganciare i pippiolini con tutta precisione.
Più che per i lavori di vaste dimensioni (lavorare un copriletto richiederebbe anni e anni di lavoro…) il chiacchierino è molto usato per bordare e decorare “a tramezzo”: tovaglie, copri carrelli, lenzuola, centri e centrini, tende.
Perciò il cotone da preferire è quello sottile e molto ritorto sempre bianco o nel raffinato accostamento di bianco-ecrù.

1 commento:

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