I RICORDI DELLA NONNA
Tutti i lavori presentati in queste pagine, sono stati eseguiti personalmente. Ho preso spunto da diverse riviste, da altri siti o blog, per cui, chiunque vantasse dei diritti, può contattarmi, potrò così nominarlo nel mio blog. Grazie!
Benvenuti
Benvenuti
martedì 25 novembre 2014
domenica 23 novembre 2014
Breve storia del lavoro a maglia.
Dalla storia delle trine a maglia
“Lavorare
a maglia è una scienza (!), intrecciare abilmente il filo di seta,
lana, refe o cotone con i ferri adatti, dando la forma conveniente a
calze, guanti, camiciole e berretti ..” questa è una citazione
tratta dall'enciclopedia della donna dell'anno 1739.
Nella
tecnica dei lavori a maglia si possono eseguire due vie: quella molto
frequentata della lavorazione di capi di uso pratico o la più ardua
della creazione di oggetti per uso ornamentale. Si calcola che i
primi indumenti a maglia risalgano a 2400 anni fa. Si suppone che
l'arte delle trine a maglia sia stata introdotta da noi al tempo del
Rinascimento, da artigiani italiani provenienti da Praga. Le
sopraccoperte e le tovaglie a trine di maglia, realizzate con un
resistente filo di lino, fanno parte dell'arredamento raffinato del
primo ottocento. Un esempio celebre è la tovaglia a maglia con un
disegno a occhio di pavone della casa di Goethe in Weimar. Accanto a
queste tovaglie per la grande tavola rotonda sono nati i più
svariati tipi di piccoli centri decorativi di filo finissimo, che
ancora oggi apprezziamo e realizziamo volentieri. E' vero che la loro
lavorazione richiede molta concentrazione, ma considerando che questi
centrini – tesi di nuovo accuratamente dopo ogni lavaggio –
appaiono sempre nuovi e freschi, ci si assoggetta volentieri a questa
fatica.
Sulla tecnica delle trine a maglia
![]() |
Centrotavola lavorato con il gioco di ferri |
Questa tecnica richiede sempre un'abilità nei lavori
a maglia più semplici. Il segreto della riuscita sta nella
disposizione ritmica dei vari tipi di maglie. La parte principale
spetta alle maglie traforate semplici, che nascono da una o più
gettate. Sono loro a dare al lavoro l'effetto traforato dei pizzi. Le
trine a maglia si lavorano secondo un grafico. I segni del grafico,
disposti su una rete di linee, spiegano la disposizione dei vari tipi
di maglie e il procedimento da seguire. I segni non sono stati scelti
a caso, ma rispecchiano nei gruppi di maglie unilaterali anche
l'inclinazione e la forma di questi. In un grafico ben disegnato si
può seguire la formazione del disegno. I quadratini vuoti fra i
segni non hanno significato, ma sono indispensabili per la
costruzione del disegno. Senza di essi le file di maglie dovrebbero
essere allineate senza rivelare il rapporto fra di loro e la lettura
risulterebbe difficile.
Generalmente il 1° ferro va lavorato a diritto. Solo
ora incomincia il lavoro secondo il grafico, che va letto sempre dal
basso verso l'alto.
Nei grafici senza ferri intermedi le file si leggono
alternativamente da destra a sinistra e viceversa. Ma se ogni fila
del grafico è seguita da un ferro intermedio diritto o rovescio,
tutte le file si leggono da destra a sinistra.
Il numero che contrassegna ogni ferro o giro si trova
sempre all'inizio di questo. Per facilitare la lettura è opportuno
mettere una riga o una striscia di cartone sotto la fila in
lavorazione.
Il
materiale e gli arnesi
La grossezza dei ferri deve corrispondere a quella
del filo. I lavori in rotondo vanno incominciati sempre con un gioco
di ferri. Questo comprende 5 ferri. Generalmente la lunghezza dei
ferri è di 17 o di 21 cm. (ora si trovano anche giochi di ferri
lunghi 30/40 cm.). I giochi sono disponibili nelle misure 1½, 1¾,
2, 2¼, 2½, 3 e fino alla misura 10.
Per evitare che le maglie scivolino dai ferri, man
mano che il loro numero aumenta, è opportuno fissare dei piccoli
turaccioli all'estremità dei ferri. Quando le maglie non trovano più
posto sui 4 ferri vanno passati su un ferro circolare dalla lunghezza
corrispondente. Questo non dev'essere mai più lungo della
circonferenza del giro, altrimenti le maglie vengono allargate e il
lavoro perde la sua simmetria. Nelle tovaglie rotonde molto grandi è
opportuno cambiare il ferro circolare ancora una volta, quando il
numero delle maglie sarà aumentato e terminare il lavoro con un
ferro lunghissimo. I ferri circolari nelle misure 1½, 2, 2½ e 3
sono in vendita nelle lunghezze da 30-150 cm.
Nella lavorazione delle trine a maglia si dà la
preferenza ai fili lucidi per lavorare all'uncinetto di prima qualità
e ai filati di seta artificiale. I filati dalle grossezze n° 20-30
richiedono generalmente dei ferri n° 2. Per le grossezze del filo n°
60-80 s'impiegano ferri n° 1½. Anche i fili n° 100-150 vanno
lavorati con ferri 1½ o meglio ancora con ferri n° 1¾. Questi
ferri sottilissimi si trovano solo nei negozi specializzati nel
materiale per lavori femminili.
La seta artificiale sottile va lavorata con i ferri
n° 1½, le qualità più grosse con i ferri 2 e 2½. Ma non è
escluso che certi disegni richiedano una grossezza di ferri diversa.
Perciò è bene regolarsi sempre secondo il materiale indicato nella
spiegazione.
L'avviamento
delle maglie nei lavori in rotondo
Vi sono diverse tecniche per l'avviamento delle
maglie. Avviamento con l'uncinetto: formare un'asola con il filo,
prendere questo con l'uncinetto e tirarlo attraverso l'asola,
introdurre ancora l'uncinetto prendere il filo e tirarlo attraverso
il punto ottenuto. Ripetere questo movimento sino ad ottenere il n°
di punti desiderato. Distribuire questi punti sui 4 ferri. Dato che
con questo procedimento l'estremità del filo rimane libera, l'asola
può rimanere piuttosto molle. Solo dopo aver lavorato alcuni giri si
restringe l'asola tirando il filo e si fissa questo molto
accuratamente.
Al posto dei punti bassissimi si possono lavorare
anche dei punti bassi nell'asola di filo. In questo caso lavorare il
numero doppio dei punti previsti per il 1° giro. Nel passare i punti
sui ferri prendere solo ogni 2° filo posteriore. Fissare l'estremità
del filo.
Oppure avviare il numero corrispondente di punti
catenella e passare questi sui ferri. Per ottenere un inizio molto
regolare e resistente si può usare anche la navetta del
chiacchierino e formare un cerchio con tanti pippiolini quante sono
le maglie del 1° giro. A seconda della grossezza del filo, formare
1, 2 o persino 3 nodi interi fra i singoli pippiolini. La larghezza
dei pippiolini dipende dalla grossezza dei ferri. Dopo l'ultimo
pippiolino lavorare un 1° mezzo nodo. Indi restringere l'asola e
distribuire i pippiolini sui 4 ferri.
Le maglie possono essere avviate anche con 2 ferri.
In questo caso la tecnica migliore e l'inizio alla francese, con il
quale si ottengono maglie perfettamente allineate e molto elastiche.
Il metodo migliore rimane però sempre l'inizio all'uncinetto
descritto sopra, perché solo con questa tecnica l'estremità del
filo può essere tirata in seguito.
L'inizio
alla francese: Creare un'asola
d'inizio sul ferro sinistro, lavorare con il ferro destro la prima
maglia a diritto senza lasciarla cadere dal ferro e passarla dal
ferro destro al sinistro. Si prosegue ripetendo il passaggio,
lavorando quindi un'altra maglia a diritto e passandola senza
lasciarla cadere, sul ferro sinistro. Proseguire fino ad avere il
numero di maglie necessario l vostro lavoro.
Come
tendere e appuntare i centri di filo
![]() |
esempio di bloccaggio |
Ogni trina di filo, all'uncinetto, annodata o a
maglia deve essere tesa e appuntata asciutta e inumidita in seguito.
Specialmente se il centro è di seta artificiale, non va mai teso
bagnato, altrimenti questo materiale potrebbe rompersi facilmente.
A lavoro finito le trine dovranno essere lavate.
Premerle perciò accuratamente nel bagno, preparato con un detersivo
per tessuti delicati, risciacquare a fondo e asciugare distese, ma
non tese. Se una trina, lavorata con una delle tecniche citate, deve
essere bollita, preparare prima un sacchetto di stoffa bianca, ben
permeabile all'acqua (stamigna, garza, batista o tessuti simili di
cotone) dalle misure adatte, mettervi il centro e chiudere il
sacchetto con alcuni punti. La trina così protetta potrà essere
bollita senza danno.
Una volta finito il lavoro si provvede al bloccaggio
dello stesso per dargli la forma definitiva. Disegnare la forma, che
il centro teso dovrà prendere, su carta trasparente, con l'aiuto
della squadra e del compasso. Per i centri rotondi tracciare un
cerchio. Puntare il compasso nel punto d'incontro di una linea
orizzontale e di una linea verticale e disegnare il cerchio, il cui
diametro deve corrispondere a quello che vogliamo dare al centro.
Nelle tovaglie grandi il compasso può essere sostituito da uno
spago. Fissare un'estremità dello spago al centro, legare una matita
all'altra estremità (la lunghezza dello spago corrisponde al raggio
del cerchio) e disegnare il cerchio. La stessa forma base serve per
appuntare un centro quadrato, ma in questo caso i punti in cui si
incontrano la linea orizzontale e la linea verticale con il cerchio
vengono collegati da linee. Il diametro del cerchio e la diagonale
del quadrato hanno la stessa lunghezza.
Per la costruzione di un esagono, disegnare un
cerchio dal diametro dell'esagono. Suddividere il cerchio in tratti,
corrispondenti al raggio e collegare i punti contrassegnati con linee
dritte. Il disegno dell'ottagono è più semplice. Disegnare il
cerchio e piegarlo in quattro, poi in otto premendolo sulle linee di
ripiegatura. I punti nei quali queste toccano il cerchio, vanno
collegati da linee dritte.
Prima
di appuntare il lavoro, segnare sulla linea del contorno i punti
principali del disegno, affinché i motivi, che nei centri rotondi si
raggruppano a distanza regolare intorno al punto centrale e che nei
centri ovali o rettangolari sono disposti simmetricamente, prendano
forma e la posizione esatta nel tendere e appuntare il lavoro.
Fissare la carta così preparata a un fondo morbido (materasso,
tappeto o simili) con il disegno verso il basso, affinché i segni di
matita non sporchino la trina e appuntare questa con spilli
inossidabili, prima nel centro, poi nei singoli motivi. Appuntare il
bordo seguendo il contorno tracciato. Inumidire il lavoro con una
spugna e lasciarlo appuntato finchè non sarà completamente
asciutto. Se il lavoro deve essere inamidato, spalmare la soluzione
di amido sulla trina inumidita, usando preferibilmente della fecola
di patate (2 cucchiaini su 1 litro d'acqua). Questo amido può
servire anche per i lavori di seta artificiale. Sconsigliamo invece
l'uso di acqua zuccherata o di latte. Esiste in vendita un comune
amido che risolve tutti i problemi di bloccaggio. Le trine di filo
sottile o di seta artificiale, non devono essere tese troppo
energicamente, dato che il filo si restringe bagnandolo e, se è
troppo teso, le maglie possono rompersi.
Articolo
tratto dalla dispensa dei Lavori artistici a calza “Burda” n° 85
del 1972
Etichette:
breve storia,
ferri,
ferri circolari,
lavori artistici a calza,
maglia,
trine
sabato 22 novembre 2014
Centrotavola "Stella di tulle"
"Stella di tulle" nome appropriato per questo splendido centrotavola tratto dalla stessa splendida rivista "Burda" del 1972. La difficoltà e la fatica della realizzazione viene ampiamente ripagata dal risultato finale.
Diametro cm. 60
Diametro cm. 60
Etichette:
centrotavola,
ferri,
ferri circolari,
lavori artistici a calza,
maglia,
stella di tulle
Centrotavola
Centrotavola lavorato con il gioco di ferri, tratto da una vecchia e meravigliosa rivista "Burda" del 1972. Diametro di 60cm.
Per rendere il centrotavola così bello e trasparente, dopo la lavorazione, occorre inamidarlo e metterlo in forma tirandolo e appuntandolo con gli spilli. In questo caso ho appuntato il pizzo ad un telaio predisposto per questo tipo di lavorazioni.
Per rendere il centrotavola così bello e trasparente, dopo la lavorazione, occorre inamidarlo e metterlo in forma tirandolo e appuntandolo con gli spilli. In questo caso ho appuntato il pizzo ad un telaio predisposto per questo tipo di lavorazioni.
Etichette:
centrotavola,
ferri,
ferri circolari,
lavori artistici a calza,
maglia
martedì 18 novembre 2014
Cappellini facili
1 uncinetto, 2 gomitolini da 40gr. di lana verde, 2 di lana marron ed ecco 3 caldi cappellini per l'inverno in arrivo.
Idea Natale
Il chiacchierino, un'arte con la quale si creano oggetti semplici ed eleganti. Un dono per Natale: portatovogliolo per rendere preziosa la nostra tavola, oppure decorazione per portacandela.
Idea in lavorazione.
Portatovagliolo.
Portacandela.
Etichette:
chiacchierino,
idea Natale,
portacandela,
portatovagliolo
lunedì 17 novembre 2014
Cappellino rosa
Un gomitolo di lana deliziosamente rosa, abbinato ad un filo di lurex e si realizza un cappellino per bimba. La tecnica top-down consente di realizzare un accessorio con il filato a disposizione. Ho preso l'idea da questo modello, ho aggiunto una mia variazione alla semplicità della realizzazione originale, per renderlo più elegante per la bimba che lo indosserà.
Etichette:
cappellino,
cappellino rosa,
ferri circolari,
lana,
top-down
Iscriviti a:
Post (Atom)